Con un magnifico teatro che porta il suo nome nel centro storico della città di Rieti, Tito Flavio Vespasiano, il rifondatore di Roma, nasce proprio in Sabina, nell’odierna cittadina di Cittareale. Del 2009 è infatti la scoperta di una straordinaria villa romana che, con molta probabilità, potrebbe essere la residenza di campagna della dinastia dei Flavi.  

Dopo aver servito nell’esercito in Tracia ed essere stato questore nella provincia di Creta e Cirene,  partecipa all’invasione romana della Britannia sotto l’Imperatore Claudio. Nell’anno 51 è console, nel 63 si reca in Africa in qualità di governatore, nel 66 viene incaricato della conduzione della guerra in Giudea, che minacciava di espandersi a tutto l’oriente. Tra il 68 e il 69, alla morte di Nerone, vengono eletti quattro diversi imperatori provenienti da quattro diverse zone dell’impero: Galba in Spagna, Vitellio dalle legioni germaniche, Otone dalla guardia pretoriana e Vespasiano dalle legioni siriane.

Secondo Svetonio, una profezia conosciuta in tutte le province orientali proclamava che dalla Giudea sarebbero venuti i futuri governanti del mondo. Vespasiano probabilmente credeva che questa profezia si applicasse a lui, e avrebbe trovato un gran numero di presagi, oracoli e portenti per rafforzare questa credenza.
In oriente tutti sono ansiosi di appoggiarlo e, mentre era a Cesarea, viene proclamato imperatore prima dall’esercito in Egitto e poi dalle sue truppe in Giudea. Tacito racconta che durante il suo soggiorno in Egitto, Vespasiano si rese protagonista di due miracoli, curando con il suo tocco gli occhi di un cieco e la mano ad uno storpio. Il favore verso Vespasiano prende rapidamente a crescere e gli eserciti di Tracia e Illiria in breve lo acclamano come loro condottiero, portando il suo ruolo a quello del padrone di metà del mondo romano.

Sotto il comando di Antonio Primo le truppe di Vespasiano entrano in Italia dal nord oriente, sconfiggono l’esercito di Vitellio, saccheggiano Cremona ed avanzano verso Roma. Ricevuta la notizia della sconfitta del rivale ucciso ad Alessandria, il nuovo imperatore invia a Roma forniture di grano. Nell’anno 70 Vespasiano arriva a Roma, lasciando che la guerra in Giudea venga condotta dal figlio Tito, e si mette all’opera per instaurare nuove e solide basi per il governo e le finanze.

Sotto Vespasiano molto denaro sarà speso in lavori pubblici, dai restauri agli abbellimenti di Roma, tra cui un nuovo Foro, il Tempio della Pace, i bagni pubblici , che prendono il nome di “Vespasiani”, e il Colosseo.

Attraverso il proprio esempio di una vita semplice, mette alla gogna il lusso e la stravaganza dei nobili romani. Uno dei provvedimenti più importanti di Vespasiano è la promulgazione della lex de imperio Vespasiani, in seguito alla quale se stesso e gli imperatori successivi governeranno in base alla legittimazione giuridica e non più in base a poteri divini come avevano fatto i predecessori. Come censore riforma il Senato e l’ordine equestre, promuovendo uomini abili ed onesti.

Vespasiano fu generoso verso senatori e cavalieri impoveriti, verso città e borghi devastati da calamità, e specialmente verso uomini di lettere e filosofi, molti dei quali ricevettero un vitalizio di più di mille pezzi d’oro all’anno.

Vespasiano muore il 23 giugno dell’anno 79 nella sua villa presso le terme di Cotilia, a pochi chilometri da Rieti.