Museo Diocesano

 

 

Museo Diocesano

 

 

Il Museo Diocesano di Rieti si configura come un percorso museale del quale è possibile ammirare le bellezze artistiche dislocate negli ambienti della Cattedrale di Santa Maria Assunta e del Palazzo Vescovile.

Il primo allestimento del Museo del Tesoro del Duomo risale al 1974 a cura di Luisa Mortari. Nel corso degli anni si sono inglobati nuovi ambienti ampliando così il percorso espositivo. Il complesso comprende l’aula del Battistero di S. Giovanni in Fonte, le sacrestie della basilica inferiore, il lapidarium e la pinacoteca, che occupa la grandiosa sala delle udienze del Palazzo Papale.

Nucleo storico del Museo è il Battistero adiacente alla Cattedrale; al centro un fonte battesimale dalle forme rinascimentali. Accanto alle pietre tombali, sculture di Profeti e Santi realizzati per il grandioso tabernacolo della cappella del Santissimo Sacramento, smembrato agli inizi del XVII secolo. Tra gli oggetti della collezione delle oreficerie spiccano venti croci astili lavorate a cesello e sbalzo, alcune arricchite dall’utilizzo di smalto policromo (databili XIII – XIV secolo) e le pissidi–reliquiario del XV secolo, oltre altri oggetti di uso liturgico. Di assoluto interesse la croce proveniente da Vallecupola del 1563 ca., commissionata dalla famiglia Farnese e realizzata da Jacopo del Duca allievo di Michelangelo.

Numerose le sculture in pietra, tra le quali i pregevoli leoni marmorei del XII secolo che decoravano i lati del portale d’accesso della basilica inferiore e una notevole serie di statue d’altare o processionali. Da segnalare anche due opere in avorio, il riccio di pastorale del XIV secolo, scelto come logo del Museo, e l’Immacolata Concezione proveniente dalla Parrocchiale di S. Tommaso Apostolo di Cerchiara. Nella Pinacoteca sono esposti oltre agli antichi affreschi staccati dalle pareti delle chiese degli ordini mendicanti (S. Domenico e S. Francesco), importanti dipinti su tela del Cinquecento e Seicento, alcuni eseguiti da Ascanio e Vincenzo Manenti, Lattanzio Niccoli, Tobia Cecchini e Giovan Giacomo Pandolfi.

Nella Pinacoteca sono esposti oltre agli antichi affreschi staccati dalle pareti delle chiese degli ordini mendicanti: S. Domenico e S. Francesco. Quest’ultimo ciclo è di chiara provenienza giottesco-assisiate.Tra i dipinti su tela del Cinquecento e Settecento spiccano quelli di Ascanio e Vincenzo Manenti, Lattanzio Niccoli, Tobia Cecchini e Giovan Giacomo Pandolfi. Pregevole la Presentazione al tempio di  Giovan Battista gaulli detto il Baciccio del 1704 ca.

Il Museo può considerarsi un luogo d’incontro tra fede e cultura, dove le opere esposte si fanno portatrici di messaggi religiosi e spirituali.