Le porte di Rieti

 

 

Le porte di Rieti

 

 

Visitare Rieti è un’esperienza che trasporta ogni turista in un magnifico viaggio nel tempo e nella storia. La meraviglia del centro storico, racchiuso nelle stupende mura medievali perfettamente conservate, si apre di fronte ai nostri occhi attraverso tante porte che ci raccontano dell’evoluzione della nostra città, un gioiello che brilla di luce propria.

Lungo il circuito delle mura medievali, che alternava al terrapieno tratti murari ancora frammentariamente visibili nelle costruzioni posteriori che ne hanno riutilizzato i materiali, si aprivano ad occidente la Porta Quintia o Cintia, ad oriente la Porta Interocrina o Carana e a meridione la Porta Romana, aperta sul viadotto di accesso alla città.

Durante l’alto medioevo, nel lato settentrionale si registra l’apertura della Porta San Giovanni, lungo via Pennina. I toponimi di Porta Cintia e Porta Romana hanno seguito lo sviluppo urbanistico, venendo ad indicare, negli interventi successivi di ampliamento, le nuove porte di accesso alla città, l’una risalendo a settentrione, l’altra, eretta nel 1586 extra pontem, includendo al suo interno anche l’abitato del Borgo. L’attuale esedra, che isola la porta rendendola simile ad un arco trionfale, risale agli interventi di sistemazione urbanistica operati dall’architetto Bazzani nei primi decenni del XX secolo. Il circuito medievale delle mura si sviluppò a partire dalla metà del XIII secolo lungo l’asse settentrionale, estendendo i bastioni da est ad ovest fino a ricongiungersi con il corso del fiume, che costituiva insieme con il tratto artificiale della Cavatella una valida difesa naturale.

Gli antichi documenti medievali conservano i nomi di varie porte d’accesso alla città, scomparse nel corso dei secoli. A partire da Sud, lungo il corso della Cavatella, oltre alla Porta Romana tutt’oggi esistente, si aprivano la Porta Sant’Antonio e la Porta Arringo o Aringo; più all’interno Porta di Ponte, in corrispondenza con la torre del Cassero, demolita nel 1883; ad Est, nei pressi della Porta d’Arce, si susseguivano Porta Cordale, Porta San Benedetto e Porta San Leonardo, mentre il lungo lato settentrionale era scandito dalla Porta Leporaria e, dopo Porta Cintia, ad Ovest, dalla Porta Sant’Agnese, detta altrimenti Porta Santi Apostoli. Il lato settentrionale delle mura era caratterizzato, inoltre, all’interno da una carbonaia e all’esterno da un antemurale, lungo il cui tracciato scorrono adesso le vie alberate che fungono da circonvallazione alla città.

Con il trascorrere dei secoli, mantennero la loro primaria importanza le porte di accesso rispetto agli assi viari di maggior transito ed interesse strategico: Porta Romana, lungo la via di collegamento con Roma, Porta d’Arce, la più munita dal punto di vista militare aprendosi nei pressi del confine con il Regno di Napoli, Porta Cintia, aperta verso le città umbre.