Il Farro

Il farro è cereale originario della zona geografica della attuale Palestina e che ben 5.000 anni fa si è diffuso nell’antico Egitto dove rappresentava la base dell’alimentazione delle persone.

STORIA
Il farro ha quindi origini antichissime e nel lazio si è diffuso fin dal settimo secolo a.C.
Perciò fin dai tempi dei Sabini romani il farro è coltivazione tipica della pianura reatina.
Già tributo dovuto agli dei costitiva elemento base dell’alimentazione dei cittadini dell’Antico Impero.
I legionari ne dovevano essere forniti di farro durante le loro campagne e questo cereale non era negato neanche alle persone in stato di schiavitù.
Fino al medioevo il farro rappresentava il cereale vestito (la cariosside è coperta di residui fiorali)  più coltivato ma in seguito è stato gradualmente sostituito dai grani nudi più facilemente lavorabili per la panificazione. La coltura del farro quindi si è trovata ad essere confinata in zone di vera e propria nicchia fra le quali si annovera la pianura di Rieti.

ZONE DI PRODUZIONE
Il farro, quale cereale, ben si adatta alla pianura reatina, dove però a causa della scarsa produttività rimane al di fuori della produzione di massa. Ben si adatta la sua coltivazione nei terreni poveri delle colline alla base dei monti che circondano l’antico letto del Lacus velinus.
Quindi ritroviamo piccole superfici a Farro nelle zone di Cantalice, Poggio Bustone, Morro, Labro, lungo le terre che costeggiano la via Salaria intorno all’Urbano di Cittaducale ed Antrodoco.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Col nome di Farro si indica la granella che però può provenire da tre diverse specie di frumento: il Triticum monococcum L (grano diploide), Triticum dicoccum L (grano tetraploide) e lo Spelta ( grano esaploide).
Nella usuale produzione viene utilizzato normalmente il T. dicoccum che i laboratori dell’Istituto tecnico agrario di Rieti trasformano in fioccato ed in farina prodotti valorizzati con marchio riconosciuto dalla locale Camera di Commercio.

VALORI NUTRIZIONALI
La farina di farro ha un valore nutritivo notevole e per la ricchezza in fibra un contenuto calorico non elevato. Per 100g di farina se ne riscontrano 2 in grassi, 12 in proteine, 61 in carboidrati. Molto rappresentati i Sali minerali tra cui è ben presente il magnesio. Sono presenti le vitamine del gruppo B e la metionina importante amminoacido nella sintesi dei fofolipidi.

PROCESSO PRODUTTIVO
Le farine vengono prodotte tramite la normale molitura mentre le cariossidi di farro destinate alla soffiatura vengono selezionate, tostate con cottura a secco e successivamente soffiate tramite il solo vapore ad alta pressione e temperatura, in questo modo il cereale pur aumentando di volume mantiene la sua forma originaria immediatamente riconoscibile.

IMPIEGHI
Molteplici sono gli impieghi del farro visto i prodotti che da esso si possono  ottenere.
Caratteristica è la minestra di farro che si ottiene dopo aver lasciato la granella in ammollo per circa 8 ore portato in ebollizione e continuare la cottura a fuoco lento per circa 1 ora. I chicchi saranno quindi gonfi e morbidi e potranno essere accompagnati da verdura e carne.